Consumare le giuste quantità di cibo durante i pasti è indispensabile per mantenere il peso forma o per perdere peso. Attenzione però al peso degli alimenti che potrebbe subire variazioni dopo la cottura.
Tutto ha un peso, anche il cibo che mangiamo! Quante volte ci saremo sentiti dire che dobbiamo prestare attenzione alle quantità? E anche se ha tutta l’aria di essere una fastidiosa regoletta da rispettare con o senza dieta, dobbiamo però considerare che il peso degli alimenti consumati influenza il nostro stesso peso corporeo.
Non a caso, quantità eccessive di cibo – ovvero maggiori rispetto al proprio fabbisogno calorico – con il tempo possono portare a mettere su chili e un po’ di pancetta. Soprattutto poi, se non si smaltiscono le calorie superflue con un’adeguata attività fisica.
Va da sé, che il peso dei cibi ha la sua importanza quando si è normopeso, ma anche quando si sta seguendo una dieta. In entrambi i casi infatti, le dosi variano da persona a persona e vengono valutate dal nutrizionista o dal dietologo di riferimento, tenendo conto delle condizioni di salute.
Cibi cotti e crudi: ci sono differenze di peso?
Salva diversa indicazione, le dosi indicate per ciascun alimento e presenti sulla dieta di riferimento, si riferiscono al prodotto crudo, quindi lavato e pesato prima della cottura.
Ma poniamo il caso che ti è avanzata una porzione (o forse qualcosa di più) di pasta in frigo: il suo peso attuale corrisponde a quello previa cottura? A tal proposito, è bene sapere che il peso dei cibi crudi non corrisponde quasi mai a quello degli alimenti cotti.
Questo accade perché quando sottoposti a cottura, alcuni alimenti perdono peso e altri invece lo prendono. Tendenzialmente, il peso raddoppia, ma non si tratta di una regola fissa, poiché il tempo e il metodo di cottura, la matrice alimentare, gli utensili utilizzati, rappresentano a tutti gli effetti delle variabili che possono influenzare il peso finale degli alimenti.
Per non appesantire il pasto poi, si consiglia di cuocere a vapore, al forno, o semplicemente di bollire gli alimenti. Questo ti consente di non andare ad aggiungere ulteriori calorie ad esempio soffriggendo i cibi. Un’alternativa sana ed altrettanto gustosa è condire con spezie, aromi, succo di limone o un filo di olio extravergine di oliva.
Gli alimenti sottoposti a semplice bollitura, spesso raddoppiano (quasi) di peso perché tendono ad assorbire acqua durante la cottura. In questo caso però, meglio limitarne i tempi perché si rischia di perdere gran parte dei nutrienti contenuti nei cibi. Ecco alcuni esempi, considerando 100 g di prodotto crudo:
- Pasta di semola lunga. Dopo la cottura arriva a pesare circa 210 g;
- Ceci secchi. Arrivano a pesare circa 290 g;
- Finocchi. Peseranno circa 86 g dopo la cottura;
- Petto di pollo. Peserà circa 90 g post cottura;
- Merluzzo. A seguito della cottura peserà circa 86 g.
Ecco alcuni esempi, se invece preferisci la cottura alla griglia (in questo caso gli alimenti perdono liquidi):
- Una spigola di 100 g peserà in seguito circa 75 g;
- 100 g di peperoni peseranno dopo la cottura circa 96 g;
- Una fetta da 100 g di petto di pollo peserà circa 89 g.
Il consiglio è di pesare gli alimenti a crudo rispettando le proprie dosi e variare quanto più possibile i cibi. Questo ti permetterà di assumere in modo naturale proteine, fibre, sali minerali, vitamine, carboidrati e grassi (perché sì, sono indispensabili!).