Deliziosa e versatile, la bresaola si presta a diverse preparazioni, ma è anche un alimento ideale per mantenere la linea: scopri perché!
Se ti è capitato di intraprendere una dieta ipocalorica, è probabile che tu abbia trovato all’interno del menu preparato dal tuo dietologo/nutrizionista, anche la bresaola. Come mai proprio questo salume, piuttosto che del prosciutto cotto o crudo ad esempio? La risposta risiede nell’apporto calorico e nel tipo di nutrienti che apporta.
Diciamo la verità: gli affettati, oltre ad essere appetitosi, sono anche un alimento veloce da consumare quando si ha fretta o non si ha voglia di cucinare. Ne basta qualche fetta, accompagnata magari da un po’ di pane fragrante e in un battibaleno “abbiamo risolto” la cena o il pranzo in ufficio. Ma quanto ci fanno bene? Dipende dalle quantità e dalla frequenza con cui vengono mangiati.
Una o due volte alla settimana (in base ai casi) sarebbe l’ideale, diversamente non è consigliato un consumo eccessivo. Anche perché si tratta di alimenti processati contenenti nitriti, nitrati, oltre a buone quantità di sale e colesterolo. In particolare i salumi insaccati, come le salsicce, la mortadella, i wurstel, il salame.
Proprietà nutrizionali della bresaola
I salumi (insaccati e non) non sono tutti uguali: vengono prodotti infatti utilizzando diverse parti dell’animale (il suino nel caso della mortadella o di alcuni prosciutti), ma ce ne sono altri che invece sono realizzati con carne di bovino. Un esempio? La bresaola della Valtellina.
La sua provenienza geografica è proprio questa e per essere considerata tale, deve essere prodotta solo con carni di bovino di specifiche razze. Tuttavia possiamo trovare, in alcuni casi, anche la bresaola ottenuta da carni differenti come quella di cervo o di cavallo.
La bresaola è particolarmente ricca di proteine e costituisce un buon secondo di un pranzo o di una cena. Nello specifico, 100 g di bresaola apportano solo 152 kcal e:
- 33 g di proteine;
- 2,0 g di lipidi;
- 63 mg di colesterolo;
- 1.600 mg di sodio:
- 630 mg di potassio.
A questi si aggiungono poi altri sali minerali e vitamine. Tra le diverse tipologie di affettati quindi, la bresaola di bovino è tra quelle meno caloriche. È anche povera di grassi e grazie ai nutrienti che la compongono, è ideale per rafforzare le difese immunitarie dell’organismo e per contribuire al fabbisogno proteico.
Quanta bresaola mangiare?
Il fabbisogno energetico è strettamente personale e dipende da una serie di variabili tra cui:
- il tipo di lavoro che si svolge;
- se si pratica attività fisica e a quale intensità (moderata, alta, bassa);
- l’età;
- il sesso.
Se poi si ha necessità di perdere peso, le quantità andranno calibrate da uno specialista in base al risultato che si vuole raggiungere. In generale però, ogni pasto deve prevedere una parte di carboidrati, una di grassi, una di proteine, prestando attenzione a suddividere l’introito calorico giornaliero al meglio. Ad esempio, è preferibile introdurre più calorie a colazione e a pranzo, mantenendosi leggeri a cena.
Fermo restando che è sempre bene variare il più possibile gli alimenti da portare in tavola, possiamo dire che per quanto riguarda l’apporto di proteine, questo andrebbe assicurato tramite il consumo intelligente di alimenti come pesce, carne, latticini, salumi (di rado).
Nello specifico, nel corso della settimana è bene prediligere:
- carni magre come quelle bianche (circa 3/4 volte, mentre quella rossa non andrebbe mangiata più di una volta);
- legumi (almeno 2 volte);
- uova (1/2 volte);
- pesce (circa 3 volte);
- salumi affettati come la bresaola (max 2 volte alla settimana).
Mangiare bene è un’abitudine che aiuta a mantenere il corpo sano e in forma. Basta iniziare ad introdurre piccoli cambiamenti: ad esempio variare l’alimentazione durante la settimana preferendo frutta e verdura di stagione, evitare con frequenza cibi molto calorici e rispettare il proprio fabbisogno energetico. Non dimenticare poi che un po’ di sport può rafforzare il tuo impegno 😉