Lavoro, stanchezza, pigrizia a volte lasciano poco tempo e volontà alla cucina. Per cui spesso, si fa presto a riscaldare un piatto pronto o a stuzzicare patatine o dolci già confezionati, seduti comodamente sul divano. Questi prodotti anche se appetitosi, apportano pochi nutrienti all’organismo oltre ad un gran numero di calorie. E il rischio è quello di accumulare grasso in eccesso. Inoltre, sono ricchi di grassi trans, nocivi per la salute.Ti sei lasciata tentare da piatti pronti o da snack gustosi? Attenzione ai grassi trans contenuti al loro interno!
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione nei confronti dell’educazione alimentare grazie a quanto rilevato da numerosi studi: quello che ingeriamo può avere un impatto positivo o negativo sulla nostra salute. Per capirlo, dobbiamo partire dalla composizione dei cibi che portiamo in tavola. E anche se per diverso tempo i grassi alimentari sono stati additati come nocivi perché responsabili dello sviluppo di patologie anche gravi, in realtà è necessario fare una distinzione.
Da una parte infatti ci sono grassi come quelli che derivano dalla lavorazione industriale (definiti “grassi trans”), mentre dall’altra, ci sono grassi naturalmente contenuti negli alimenti di origine animale e vegetale che si dividono in:
- grassi saturi presenti ad esempio in uova, latte, carne, oli vegetali;
- grassi polinsaturi contenuti soprattutto nel pesce ricco di omega 3;
- grassi monoinsaturi presenti in legumi, frutta secca, olio di oliva e di semi.
Cosa sono i grassi trans
I grassi trans sono contenuti naturalmente in alcuni alimenti di origine animale come ad esempio salsicce, formaggi stagionati, interiora, burro e si differenziano da quelli che vengono aggiunti nei prodotti soggetti a lavorazione industriale. Questi ultimi infatti, derivano da un processo industriale, “l’idrogenazione”, attraverso il quale grassi vegetali come quello di palma o di cocco, vengono riassemblati per dare vita a grassi facili da spalmare e che hanno tempi di conservazione più lunghi.
Tuttavia, nel corso degli anni, studi ad hoc hanno dimostrato che il consumo eccessivo e costante di prodotti contenenti grassi trans, possono portare allo sviluppo di patologie cardiovascolari, come ictus, trombosi mettendo a rischio cuore e arterie. Nello specifico, questi grassi implicano un aumento del colesterolo cattivo (LDL) a scapito di quello buono (HDL) e favoriscono l’insorgenza di infiammazioni. In questo senso, l’OMS raccomanda di ridurre al minimo le calorie introdotte con il consumo di grassi trans, ovvero non più dell’1%.
In quali alimenti si trovano i grassi trans
Margarina, oli vegetali, burro chiarificato sono tra gli alimenti che vengono sottoposti ad idrogenazione e poi aggiunti a tanti prodotti reperibili tra gli scaffali dei supermercati.
Quali sono quindi i prodotti con un elevato contenuto di grassi trans aggiunti a livello industriale? Spesso sono quelli particolarmente saporiti e a lunga conservazione tra cui cibi in scatola, gelati, cibi tipici da fast food, dolci confezionati (ad esempio biscotti e merendine), prodotti da forno, piatti pronti, patatine fritte, snack salati, prodotti surgelati in panatura.
Per capire se il prodotto che stai per acquistare contiene o meno grassi idrogenati (o trans), il consiglio è di leggere le etichette sulle confezioni che devono indicare (su rispetto dei regolamenti Ue) la presenza di questi grassi, lì dove sono presenti.
Consigli per mantenere la linea
Cosa puoi fare per mantenerti in forma? Lavora su più fronti! Cura l’alimentazione evitando o riducendo al massimo alimenti ricchi di zuccheri e grassi nocivi come quelli idrogenati e dedica del tempo all’attività fisica.
Al bando la sedentarietà e anche se sei a casa, ricorda che puoi bruciare calorie svolgendo alcune attività o puoi preparare pietanze da insaporire con spezie naturali.