Obiettivo: prevenire l’infiammazione | Kilocalprogram
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Obiettivo: prevenire l’infiammazione

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Disintossicarsi non serve solo a dimagrire, ma anche a ripulirsi dalle tossine, prevenire l’infiammazione e conquistare un benessere a 360 gradi.

Depurare l’organismo da scorie e tossine è strategico per mantenerlo in salute, e questa azione può essere ulteriormente potenziata da un regime alimentare in grado di contrastare l’insorgenza di stati infiammatori. I quali, come dimostrano diversi studi scientifici, possono accendere disturbi e disagi, da semplici malesseri alla stanchezza cronica fino a problematiche più importanti. Dunque l’azione congiunta detox e “calmante” del cibo può produrre una svolta positiva, potremmo dire quasi terapeutica, sul benessere dell’intero organismo.

Rossella è una commessa 35enne di Borgomanero, in provincia di Novara. E ha potuto constatare con mano quanto sia importante ripulirsi dalle tossine come viatico per la salute:

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“Senza una causa apparente ho cominciato a soffrire di diversi disturbi, alcune problematiche cutanee, maggiore stanchezza, la comparsa di dolori muscolari. Con l’aiuto di uno specialista ho scoperto che questi stati erano alimentati da una dieta sbagliata troppo ricca di grassi e zuccheri. Questi, oltre a farmi aumentare di peso, erano anche responsabili della comparsa di manifestazioni infiammatorie generalizzate. La scelta di alimenti con azione detox e “lenitiva” ha migliorato sensibilmente i miei malesseri.”

Che cos’è l’infiammazione

È una risposta fisiologica attivata in maniera spontanea dall’organismo in presenza di alcuni  fattori come ferite, punture di insetti, contatto con sostanze chimiche, batteri. Tuttavia è meno noto che l’infiammazione può essere sollecitata anche da comportamenti poco sani, come un’alimentazione squilibrata e l’inattività fisica. E, secondo ricerche scientifiche recenti, una condizione infiammatoria di fondo, può a sua volta favorire l’insorgenza di sovrappeso e obesità, dermatite, colon irritabile e diverse altre condizioni.

KO all’infiammazione con i cibi giusti

15-20 giorni di dieta corretta, a base di cibi con azione depurativa e antinfiammatoria, possono bastare per riportare l’organismo a regime, mettendolo più al riparo da problemi gastrointestinali, eccessiva stanchezza psicofisica e chili di troppo.

Bastano poche mosse salutari:

1Fare attenzione alla qualità e quantità dei carboidrati. Meglio scegliere quelli non raffinati e non manipolati, meglio se provenienti da cereali in chicchi come il riso integrale, fonte eccellente di fibre, e poi orzo, farro, quinoa, miglio, amaranto e grano saraceno. Ovvero alimenti che, oltre ad avere un potere antiossidante, favoriscono il transito intestinale liberandoci da scorie e tossine. Vanno invece limitati i farinacei quali pane, pasta, prodotti da forno e dolci di qualsiasi tipo, compreso lo zucchero bianco, alcolici, bevande gassate e succhi di frutta ricchi di zuccheri raffinati aggiunti. Questa selezione a tavola sarà utile a stabilizzare i livelli di glicemia, spesso corresponsabili di stati infiammatori.

2Selezionare i grassi. Sono da preferire quelli vegetali mentre sono da ridurre quelli animali, fatta eccezione per gli omega 3 e omega 6 contenuti nel pesce. Tuttavia anche tra i grassi vegetali occorre effettuare una accurata cernita: sì all’olio extravergine d’oliva; nì a tutti gli altri. Niente margarine e burro, che appartengono alla gamma dei grassi animali, no anche a insaccati, salumi e formaggi grassi per i possibili effetti pro-infiammazione. Mentre tra le carni, sono concesse con moderazione i tagli magri e le carni bianche, comunque private della pelle come nel caso del pollo. Tra le varie qualità di pesce, infine, meglio previlegiare quello azzurro cui appartengono branzini, sogliole, sarde, acciughe, sgombri perché più ricchi di omega 3 e meno di agenti inquinanti. Anche le alghe possono essere una discreta fonte di omega 3, facendo attenzione a scegliere le varietà provenienti dall’Europa piuttosto che da Paesi orientali.

3Scegliere cibi doc con un’elevata componente di antiossidanti. Questi sono naturalmente contenuti in:

  • Frutta e verdura fresca di stagione. Particolarmente benefici per gli effetti  antinfiammatori sono ananas e finocchio. L’ananas contiene abbondanti quantità di vitamine A, C e B, diversi minerali, acqua e fibre. Grazie alla presenza di un enzima, la bromelina, favorisce la digestione delle proteine. Ha inoltre un alto potere drenante ed effetti detox in grado di diminuire i gonfiori addominali. Il finocchio, invece, è noto per le proprietà depurative, digestive e disintossicante ma anche sgonfianti per merito dell’anetolo che aiuta la distensione addominale e stimola l’eliminazione dei gas intestinali dovuti ai processi di fermentazione.
  • Cereali. È ottimo il farro, poco calorico, ha potere saziante senza appesantire e un basso indice glicemico. Favorisce inoltre il benessere intestinale grazie all’apporto di fibre.
  • Frutti di bosco, in cui sono contenuti soprattutto flavonoidi con azione antiossidante. In particolare i mirtilli rossi, neri e blu hanno anche proprietà antinfiammatorie e depurative utili per contrastare il gonfiore addominale, i disturbi intestinali ed epatici. Altrettanto buono è il ribes nero da cui si ricava un olio ricco di acidi grassi essenziali con effetto antinfiammatorio.
  • Yogurt ricco di fermenti lattici vivi, che favoriscono la buona salute della flora batterica intestinale. Consumato con moderazione contribuisce a contrastare  i gonfiori addominali. L’optimum è al naturale, a basso contenuto di zuccheri.
  • Tè verde. E’ prezioso per le epigallocatechine antiossidanti, a patto che sia in foglie, non in bustine dove le foglioline secche sono polverizzate e deteriorate.
  • Spezie ed erbe aromatiche sono un “supporto” antiossidante da usare in cucina per aromatizzare i piatti al posto del sale. Diminuiscono la fermentazione dei cibi, spesso alla base del gonfiore addominale, e gli stati infiammatori. Sono da preferire lo zenzero, che aiuta la digestione, e la curcuma, spezia antinfiammatoria per eccellenza, che aiuta a ridurre anche il gonfiore addominale.
  • Omega 3. Uno studio condotto da ricercatori di Taiwan, pubblicato sull’European Journal of Nutrition, dimostrerebbe che consumare mandorle, noci, semi di lino e pesce controlla i livelli di trigliceridi e le sostanze infiammatorie in circolo nell’organismo.
5Moderare il consumo di cibi che, in alcuni casi, possano stimolare effetti collaterali. Alcune famiglie di alimenti come ad esempio le Solanacee cui appartengono pomodori, peperoni (di norma buoni per l’apporto di vitamina C), melanzane, patate, peperoncino, bacche di Goji, potrebbero stimolare nelle persone predisposte a sviluppare reazione, pruriti, eczemi, dermatiti, ma anche formazione di gas, gonfiori addominali e intestino scombussolato. Non sono esclusi dal possibile sviluppo di effetti collaterali cibi che rilasciano istamina fra cui funghi, spinaci, agrumi, fragole, crauti, alimenti fermentati, formaggi stagionati o erborinati, affettati, tonno conservato, aringhe, acciughe, cacao, cioccolato, papaya e mango, cibi con effetto gasogeno come broccoli, cavoli, cavolfiori, cipolle, castagne, barbabietole. L’indicazione è fare di questi alimenti un consumo limitato fino alla risoluzione dello stato infiammatorio, laddove presente.

6Scegliere cotture light. I cibi vanno cucinati non solo con una bassa  quantità di grassi, senza intingoli e in maniera semplice, ma anche in modo soft con cotture lente, a temperature basso-moderate, lesse o al vapore, non a contatto diretto con il fuoco.

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