Invecchiare fa perdere colpi e così anche la linea ne risente. Ecco tutti i motivi.
Dimagrire non è mai molto semplice, soprattutto se il sovrappeso è frutto di abitudini alimentari errate che si sono apprese in giovane età e se, oltre alla dieta sballata, ci sono fattori che rallentano il metabolismo come disfunzioni endocrine o persino una predisposizione genetica.
Se tali condizioni si possono presentare ad ogni età, è però vero che quando si è giovani il corpo risponde con maggiore prontezza e rapidità ad una modifica dello stile di vita e ad una variazione alimentare in senso più salutare. Al contrario, iniziare una dieta dimagrante quando si è superata la mezza età comporta un certo rallentamento dei tempi di risposta dell’organismo, perché il metabolismo è più lento rispetto a quello di 20 anni prima, e perché interferiscono altri fattori che remano contro.
Ad esempio, nelle donne è molto più difficile perdere peso dopo la menopausa, perché la cessazione dell’attività ovarica produce alterazioni metaboliche con tendenza ad accumulare grassi, colesterolo e zuccheri. Inoltre l’età può rallentare l’attività del fegato, rende più difficile lo smaltimento delle tossine accumulate e pertanto facilita gonfiore e ritenzione idrica. Si rilassa anche la muscolatura, che quindi brucia di meno.
Detto questo è comunque possibile dimagrire modulando la dieta in modo da mantenere un buon apporto di nutrienti (carboidrati, proteine e grassi), ma riducendo le porzioni dal momento che il dispendio energetico è inferiore. E’ necessario associare ad una buona dieta ipocalorica anche del movimento, e può essere utile assumere un integratore ad hoc per “l’età del cambiamento”.
Se tutti gli esami sono a posto e il metabolismo rallenta solo per colpa degli anni che passano, si dovrà solo avere un po’ più di pazienza e i risultati, in termini di dimagrimento, non tarderanno comunque ad arrivare.