Nel corso della vita il metabolismo cambia e si tende a ingrassare con maggiore facilità. Quando fare più attenzione e come migliorare la situazione?
“Fino a qualche anno fa mangiavo qualsiasi cosa senza conseguenze, oggi invece prendo subito peso! ”La convinzione che con il passare del tempo il metabolismo subisca una frenata, portando ad accumulare grasso nei punti critici, è piuttosto diffusa. La questione però è complessa ed è bene fare chiarezza.
Con “metabolismo” si intende l’insieme di tutti i processi di assorbimento e trasformazione delle sostanze nutritive, introdotte con il cibo, per produrre energia. Parliamo invece di metabolismo basale (che costituisce il 65-75% del metabolismo totale) per indicare la spesa energetica minima dell’organismo per svolgere funzioni vitali come la termoregolazione, la respirazione, la digestione o la circolazione sanguigna: vale a dire le calorie che bruciamo in condizioni di assoluto riposo.
Se l’introito calorico è superiore alla spesa energetica giornaliera, ecco i chili di troppo!
Fattori che condizionano il metabolismo
In linea di massima il metabolismo è molto attivo durante l’infanzia, per poi stabilizzarsi in età adulta e iniziare progressivamente a “impigrirsi” dopo i 30 anni, subendo un “crollo” oltrepassati i 60.
Va tuttavia sottolineato che a influenzare il metabolismo basale concorrono altri fattori, in primis il genere di appartenenza: per via di una minore massa muscolare e una quota più rilevante di tessuto adiposo, le donne hanno un metabolismo più basso degli uomini.
Ovviamente ha un forte impatto lo stile di vita, le sedentarie infatti sono più inclini ad avere un metabolismo più lento di chi pratica abitualmente esercizio fisico. I muscoli consumano più energia del grasso e, per ogni chilo di massa muscolare, il metabolismo accelera dell’1,5%. Non vuol certo dire diventare delle body builder, ma semplicemente tenersi costantemente in forma.
Pure il clima ha un ruolo importante, poiché con le alte temperature estive l’ipotalamo riduce la funzione della tiroide, rallentando il metabolismo basale per diminuire la produzione di calore.
A questo si aggiungono le alterazioni ormonali tipiche di alcune fasi fisiologiche femminili, su tutte la menopausa.
In menopausa la situazione cambia radicalmente
Una delle condizioni che più incide sul metabolismo è l’arrivo della menopausa e, man mano che questo delicato periodo si avvicina, il corpo va incontro a profondi cambiamenti soprattutto sul piano ormonale.
In particolare calano i livelli circolanti di estrogeni e progesterone, gli ormoni sessuali femminili, determinando un rallentamento del metabolismo basale: l’organismo richiede quindi una quantità di calorie inferiore per funzionare (circa il 30% in meno di una donna di 20 anni) e, se la dieta rimane invariata rispetto a prima, si tende metter su peso.
La massa magra si riduce, il grasso si redistribuisce accumulandosi prevalentemente nella zona del girovita e vi è più probabilità di incorrere nella ritenzione idrica.
La variazione dell’assetto ormonale provoca anche la comparsa di fastidiosi sintomi, di natura sia fisica che psicologica.
I più comuni sono vampate di calore, sbalzi d’umore e disturbi del sonno, spesso accompagnati da alterazioni del transito intestinale, difficoltà digestive, gonfiori addominali e flatulenza.
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