Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare per le Nazioni Unite, una gran bella ambizione che si unisce alla mia passione per i viaggi. Sono una persona estroversa e socievole, amo conoscere nuovi posti e nuove persone, sono sempre in cerca di stimoli e sfide da superare. Dal momento che mi piace mettermi in gioco e non sto bene se non ho la giornata scandita da mille occupazioni, oltre allo studio universitario fino a poco tempo fa ero anche impegnata come animatrice di un gruppo scout e nei weekend lavoravo fino a notte inoltrata come cassiera in una pizzeria. E così, arrivavo al lunedì – l’unico giorno della settimana in cui ero del tutto libera – completamente stravolta!
La mia vita era davvero molto stressante. Tanto stressante che a farne le spese è stato il mio povero intestino, che ha risentito dei miei ritmi non esattamente slow…
In realtà le cose sono andate peggiorando con gli anni. Fino alla tarda adolescenza ho avuto il problema della stitichezza dovuta probabilmente al fatto che mangiavo malissimo. Frequentavo un liceo fuori paese e spesso con le mie compagne restavo a mangiare in giro. Ciò per noi significava strafogarci di hamburger, patatine, milk shake e tranci di pizza al fast food, il che si tramutava in cellulite sulle cosce e costipazione assicurata. Anche a casa snobbavo le verdure, a meno che non fossero fritte, mentre ho sempre adorato la carne, soprattutto le bistecche e le cotolette impanate alla milanese.
Nonostante la mia dieta non certo salutare, dal momento che ho sempre avuto la passione della corsa ho messo su giusto quei 2-3 kg che andavano e venivano. Ma il problema della stitichezza restava. A volte ero costretta a ricorrere ai lassativi… E questo a soli 17-18 anni!
Una volta all’Università, poi, con il moltiplicarsi degli impegni e dello stress, il mio intestino ha cominciato seriamente a fare le bizze. Continuavo a mangiare malissimo, e nell’appartamento che condividevo con altre ragazze passavo settimane intere a cibarmi di robe surgelate scaldate al microonde e panini. Risultato? 5 kg in più e la pancia gonfia come un pallone. Non era solo la stitichezza il problema, ma… L’aria! Insomma, il meteorismo. A volte, soprattutto in prossimità degli esami, l’addome si gonfiava così tanto che sembravo incinta! Mi ricordo che un giorno un compagno di corso mi chiese: “Quando nasce”?
Un bel problema e un grande imbarazzo. In quel periodo, poi, avevo iniziato ad uscire con il mio ex ragazzo Mirko, e quando andavamo a mangiare fuori mi sentivo la pancia che lievitava dentro i jeans. Serate da incubo passate a trattenere il fiato e stringere gli addominali. Per non parlare dei giorni prima delle mestruazioni: mangiavo un sacco di dolci che mi gonfiavano come un pallone.
Alla fine, non potendone più, ho deciso di correre ai ripari. Non c’era altro da fare che mettermi un po’ a dieta per far riposare il mio povero intestino irritato.
Per prima cosa sono andata dal mio medico – una dottoressa giovane con cui sono molto in confidenza – e le ho esposto il problema. Lei mi ha visitato, mi ha palpato l’addome e ha sentenziato: “Martina, la tua alimentazione è da attentato alla salute! Probabilmente il tuo intestino ti sta dicendo di cambiare rotta. Per prima cosa, mangi troppa carne e troppi grassi! Ti nutri di cibi fritti e precotti e non assumi abbastanza fibre.”
Era tutto vero, naturalmente. Secondo la dottoressa anche le bibite zuccherate e piene di bollicine da cui ero praticamente dipendente erano causa di gonfiore: “Butta tutte quelle schifezze colorate che hai in frigo e bevi SOLO acqua naturale. E poi astieniti dalle visite al fast food e ai pub che ti fanno solo male!”
Insomma, dietro suo consiglio ho iniziato a prendermi cura del mio intestino partendo da una dieta anti gonfiore. In pratica da un giorno all’altro sono passata dai cheeseburger con patatine al cibo da ospedale tipo bietole lessate e filetti di merluzzo al forno. Per forza di cose ho dovuto rallentare un po’ i miei ritmi, lasciando il lavoro da animatrice, in modo da avere la possibilità di cucinarmi i pasti in casa e fare la spesa come si deve.
Adesso non posso più rinunciare a cose che prima guardavo schifata, come le gallette di riso soffiato per la colazione, il tè allo zenzero che bevo tutti i giorni, le carote, le mele verdi e i finocchi che mangio crudi come spuntino quando sto studiando, lo yogurt al naturale e la pasta “nera”, e per finire il latte di avena che ha un effetto lassativo.
Ora mangio molto più variato e sano anche quando sono fuori casa, non mi ingozzo di snack salati del distributore e solo qualche volta mi faccio tentare da un trancio di pizza nel locale dove lavoro. Ho smesso anche con le gomme da masticare, che a quanto pare sono terribilmente meteoriche, ed eliminato del tutto salse e creme come maionese e panna montata perché tutto ciò che viene lavorato “a neve” ingloba aria e la trasferisce in pancia.
Con mia grande soddisfazione dopo qualche mese di regime sgonfiante e depurativo sono riuscita a perdere 4 kg e soprattutto a regolarizzare l’intestino.
In effetti ho avuto anche un aiuto in più: un integratore Kilocal per la buona digestione che ho visto reclamizzato su un sito web e che poi ho trovato in farmacia. Ora non sembro più incinta!
Con l’effetto combinato di dieta, Kilocal e un ritmo meno frenetico sono riuscita a centrare il mio obiettivo e migliorare la mia alimentazione. Questo ha giovato alla mia pancia, ma penso anche alla mia salute presente e futura.
Adesso che sto per laurearmi mi aspettano tante nuove sfide entusiasmanti, e con l’intestino a posto sarà molto più facile affrontarle!
Le storie e i personaggi riportati all’interno di questo articolo sono inventati e pertanto non riferibili a persone e/o accadimenti specifici, tuttavia esse sono anche frutto di una rielaborazione di situazioni realistiche e pertanto in qualche modo rappresentative di episodi teoricamente possibili.