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La dieta per chi non vuole rinunciare alla pasta

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E’ possibile dimagrire mangiando pasta? La risposta arriva direttamente dalla scienza, ed è sì!

La prima ad essere abolita dalle diete dimagranti è sempre stata lei: la pasta. Ritenuta responsabile dell’aumento di peso più di altri alimenti, tanto più se mangiata in combinazione con altri cibi che apportano carboidrati. Invece diversi studi scientifici smentirebbero questa “pesante” accusa dimostrando che, all’interno di una dieta controllata e in porzioni adeguate, la pasta aiuterebbe persino a perdere alcuni chiletti accumulati a causa di qualche concessione di troppo.

Lo sa bene Anna C., infermiera di 50 anni di Teramo.

“Sono una buongustaia e la pasta è sempre stata un mio piacere della tavola. Quando ho deciso di mettermi a dieta, ho rinunciato al piatto di spaghetti quotidiano ma senza risultati. Poi mi è stato consigliato di reintrodurla nel mio regime alimentare in moderate quantità e un paio, massimo 3 volte, a settimana. Con mia grande sorpresa sono riuscita a riprendere il mio peso forma senza privarmi del mio piatto preferito!”

Lo dice la scienza: dimagrire mangiando pasta è possibile

Maccheroni, penne, fettuccine e spaghetti possono continuare a far parte di una dieta per chi non vuole rinunciare alla pasta, a patto che se ne controllino i consumi, sempre moderati, e che si riducano gli intingoli. Insomma, il piatto di pasta al pomodoro fresco e basilico con la pummarola in coppa e condito con un filo di olio a crudo resta sempre il clou, buono e sano, della dieta mediterranea. Anche per chi deve fare pace con la bilancia.

Lo confermano almeno due studi scientifici, uno internazionale e l’altro tutto italiano:

1Il primo, canadese, pubblicato sul British Medical Journal Open, ha coinvolto oltre 2.500 partecipanti, tutti in sovrappeso fino all’obesità, tenuti a regime per almeno 12 settimane con una dieta controllata a basso indice glicemico così da contenere quanto più possibile l’innalzamento del picco glicemico dopo i pasti, responsabile anche dello sviluppo dei languorini di stomaco a metà giornata. La dieta poteva includere anche la pasta. E a sorpresa è emerso che questa, rispetto ad altri carboidrati, ha un indice glicemico più basso, quindi è meno dannosa per il peso, e che un suo consumo controllato può contribuire a ridurre leggermente la massa grassa.

2Il secondo studio, italiano, svolto dal Dipartimento di Epidemiologia dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, a Isernia, pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition and Diabetes, ha considerato oltre 23.000 persone nell’ambito di due grandi studi – Moli-sani e INHES (Italian Nutrition & HEalth Survey) – giungendo alle medesime conclusioni: consumare pasta non fa ingrassare. Vi è infatti evidenza, anche in questa ricerca, che il consumo di pasta si associa a una riduzione dell’obesità, riferibile sia a quella generale sia a quella specificamente addominale.

Come mangiare la pasta quando si è a dieta

Asserito che dimagrire mangiando pasta è possibile, a patto che non si aggiungano altri tipi di carboidrati ed eccessivi intingoli, ci sono alcune buone e sane regole di consumo e cottura che possono consentirti di rimanere in linea, senza toglierti il piacere di questo primo piatto:

  • Inizia il pasto con della verdura. La ragione? Ti aiuterà a sentirti sazia prima (e a ridurre di un po’ la porzione di pasta)!
  • Scegli la pasta giusta. Di grano duro, ancora meglio se integrale perché più ricca di fibre che aiutano a far funzionare meglio l’intestino.
  • Fai attenzione alla forma. Della pasta si intende! Meglio quella lunga, in particolare gli spaghetti i quali hanno un indice glicemico inferiore, dunque sono da preferire per chi deve perdere peso (e anche per i diabetici) poiché sono responsabili di meno glucosio nel sangue.
  • Mangia la pasta al dente.Non perdere di vista la pasta quando bolle in pentola, infatti non deve passare di cottura. Mangiarla scotta aumenta l’indice glicemico, mentre al dente ti farà sentire anche più sazia.
  • Calibra la dose. Pasta sì, ma facendo attenzione alle porzioni e alle proporzioni di condimenti. Per intenderci: evita la carbonara con uova e ciccioli e preferisci una semplice pasta al sugo.
  • È concessa anche di sera. Va smentito che la pasta non sia un alimento ideale da portare in tavola la sera. La spiegazione sta nel fatto che ha effetti benefici anche sul sonno, specie se si soffre di insonnia o si è stressati. La pasta favorisce infatti la sintesi di serotonina e melatonina, migliorando cioè l’assorbimentodi triptofano, una sostanza dall’azione rilassante.
  • Datti al movimento. Dopo il pranzo o la cena è bene non fare subito la pennichella o andare a coricarsi. Pensa piuttosto a mettere in attività il metabolismo con una bella passeggiata! Niente di meglio, anche per la linea, approfittando della bella stagione.
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