Non tutti i ragazzi americani mangiano solo cibo spazzatura: io ne sono la prova. In realtà sono mezzo italiano, perché mia mamma Dorina è di Napoli, mentre mio padre Roger è di Minneapolis, la città dove sono cresciuto prima di venire a studiare in Italia, a Perugia.
Mia mamma ha sempre cercato di insegnare a me e mia sorella Angie l’italiano fin da piccoli, e ci ha trasmesso la sua cultura attraverso la lingua, ma anche i film, i racconti dei miei nonni napoletani, le canzoni. E attraverso il cibo, naturalmente.
A casa nostra a Minneapolis si mangiava bene, mamma è una cuoca bravissima e anche papà se la cava soprattutto con il barbecue. Abbiamo sempre avuto la passione per le grandi mangiate, infatti siamo sempre stati tutti abbastanza in carne.
Mamma a parte, in Minnesota facevo la classica vita dello studente, tra feste alcoliche e cibo spazzatura. Il problema di questo tipo di alimentazione è che ti dà dipendenza! Ero una specie di junk-food adddicted, non vivevo senza la mia scorta quotidiana di biscotti al cioccolato e milk-shake, patatine e tacos, burro di arachidi e cibo da fast food. Per non parlare di birre ed energy drink che scorrevano a fiumi. Mi capitava anche di mangiucchiare schifezze di notte, mentre studiavo.
Risultato? Ero diventato un pallone gonfiato. Non mi stava più niente, avevo smesso di allenarmi a basket e avevo una pancetta un po’ troppo molle per un ragazzo di 20 anni. Tutto sommato, però, non mi sentivo grasso.
Quando sono arrivato a Perugia ho scoperto la vera cucina italiana, che non somigliava per nulla a quella di casa mia! Credo che mamma abbia sempre fatto confusione tra le ricette napoletane e quelle USA, perché in realtà quello che mangiavamo era una specie di mix tra le due cose. Non è solo che voi mangiate bene, che le vostre ricette tradizionali sono saporite e che il vino è straordinario… è che è tutta roba sana e fresca! Per me è stata una scoperta e mi sono appassionato.
In più, mi sono innamorato di Elisa, una ragazza di Perugia.
Elisa è allegra, simpatica, piena di interessi ed è anche very cute, molto carina. Quando ho avuto un po’ di confidenza le ho chiesto come facesse ad essere così magra in un posto dove si mangia così bene. Ricordo che ha riso e poi mi ha spiegato che è proprio il fatto di mangiare cibo di qualità senza eccedere che la fa stare bene, in forma e in salute: “Brian, qui abbiamo la cultura del mangiare: l’olio, la carne, la pasta fresca, le verdure, il vino… tutto deve essere genuino e fresco, non cibo spazzatura come quello che siete abituati a mangiare voi!”
Io cercavo di spiegarle che in realtà a casa mia si mangiava un po’ italiano, anzi, napoletano, per via di mia mamma, però ho capito che non basta fare le ricette come da tradizione, se usi gli ingredienti non freschi, magari in scatola e pieni di grassi aggiunti e conservanti.
Elisa aveva ragione. Durante questo primo anno in Italia, senza mettermi neppure un giorno a dieta, ho perso ben 5 kg! Così, solo per aver smesso di andare al fast food e di gonfiarmi lo stomaco con bevande piene di zucchero e di bollicine.
Invece, grazie ad Elisa e agli altri amici dell’Università, ho scoperto piatti buonissimi come le zuppe di legumi, le pappardelle con il sugo fresco di lepre (le adoro!), la porchetta e il coniglio arrosto con le erbette, il pane “sciocco” e il tartufo. Ora mangio tante verdure in tutti i modi, e le trovo addirittura più gustose delle mie amate french fries. Ho scoperto anche le lenticchie, un legume che non conoscevo e che qui si fa in tanti modi. E che dire dell’olio extravergine d’oliva? Anche crudo sul pane is amazing, straordinario!
Come ho cambiato la mia dieta mi sono subito sentito molto più in forma, con un sacco di energia, e ho ripreso a fare sport, cosa che mi sta aiutando a stare meglio e, perché no, a buttare giù la pancetta.
Ma la cosa che mi sta dando più soddisfazione è che ora so cucinare anch’io! Non vedo l’ora di tornare in America per far gustare le mie prelibatezze italiane ai miei genitori e ad Angie.
Adesso che so cosa vuol dire mangiare davvero bene, niente più schifezze nel mio frigorifero. Ho capito che la salute dipende da quello che metti nel piatto, e che se voglio restare in forma e avere tanta energia per studiare e fare le cose che voglio nella vita, devo puntare sul cibo di qualità.
Le storie e i personaggi riportati all’interno di questo articolo sono inventati e pertanto non riferibili a persone e/o accadimenti specifici, tuttavia esse sono anche frutto di una rielaborazione di situazioni realistiche e pertanto in qualche modo rappresentative di episodi teoricamente possibili.