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La dieta per chi ama cucinare

E chi lo dice che tra dieta e amore per la cucina, intesa come gastronomia, c’è incompatibilità? Anzi! Basta adottare 10 semplici astuzie.

Cucinare non è solo una necessità; per molte persone rappresenta una vera passione, un modo utile e gratificante di sperimentare la propria creatività e manualità. Saper cucinare implica conoscenza delle materie prime, degli strumenti da usare, delle ricette della tradizione e di quelle dell’innovazione, dei tempi e modalità di cottura, gusto e olfatto ben sviluppati, e anche una buona dose di fantasia.

Tuttavia, chi trascorre molto tempo ai fornelli potrebbe essere più indotto in tentazione di esagerare di chi, in una cucina, ci resta giusto qualche minuto. Del resto anche il nostro immaginario è pieno di chef e gastronomi ben pasciuti, che anche nell’aspetto rimandano alla parte più godereccia del mangiare.

Ma le cose stanno davvero così? E’ proprio vero che chi cucina è più in carne di chi disdegna l’arte culinaria? Ce lo facciamo raccontare da Amelia, 50 anni, una donna che per la cucina ha una passione smodata:

 

50-anniIo e mia sorella siamo agli opposti: Giulia non sa cucinare ma ha un appetito robusto, mangia di gusto tutto quello che le cucino, ma non ingrassa di un etto. Invece io, che in cucina trascorro molto più tempo di lei, ma quando è ora di mangiare mi trattengo quasi sempre, ho almeno 10 chili di troppo!

 

Com’è possibile questo paradosso? Amelia è particolarmente attenta a non esagerare con le porzioni delle prelibatezze che cucina, ma questo non le impedisce di “lievitare” come i suoi impasti. Il problema è che il mangiare non si limita al pasto: prima della ricetta pronta, ci sono le diverse fasi da seguire con attenzione, e proprio durante queste fasi capita di dover assaggiare un po’ qui e un po’ lì e non di rado è proprio qui che casca l’asino. Ed è la ragione per cui si pensa che dieta e amore per la cucina siano incompatibili.

Amelia commette un errore comune, quello di vivere la cucina come se fosse tout court un luogo mangereccio; pertanto, anche se al momento del pasto tenta di limitarsi, ormai il danno è fatto. Al contrario sua sorella Giulia, che mangia solo quello che le viene portato davanti, saziandosi, ma una volta che ha espletato questa operazione si dimentica del cibo, è in perfetta linea.

Il problema è come ci si relaziona con la cucina in quanto ambiente in cui sono presenti degli alimenti. L’atteggiamento giusto dovrebbe essere il seguente: guardare a quelle materie prime, per quanto appetitose possano essere, come a degli oggetti qualunque, non commestibili. Patate, pasta, cioccolato, carne, pesce, farina, uova ecc.: una volta che li si comincia a lavorare vanno lasciati cuocere in pace, e solo alla fine vanno assaggiati giusto quel tanto per capire se la pietanza è pronta o se bisogna aggiungere sale. Questo non pregiudica la dieta e permette di assaporare le nostre ricette al momento opportuno, non prima-durante-dopo!

Secondo punto: il tipo di ricette. Il fatto di essere dei bravi cuochi è un talento che va coltivato. Lo sa bene Amelia:

 

50-anniNon posso pensare di rinunciare a qualcosa che mi dà piacere e soddisfazione, in cui so di avere una grande abilità, solo perché la bilancia mi imporrebbe di stare alla larga da certi cibi! Sarebbe una frustrazione incredibile!

 

In questo caso la soluzione non è quella di mettersi a dieta, se non si è predisposti a farlo, quanto piuttosto quella di cambiare approccio e ricette!

Ecco i suggerimenti utili a tutti coloro che, proprio come Amelia, abbiano bisogno di dimagrire ma non vogliano rinunciare al piacere di esprimersi in cucina:

  • Svuotare dispensa e frigo da tutti i cibi non indispensabili e che possono costituire una tentazione. Meglio fare la spesa tutti i giorni, o comunque limitare gli acquisti alle materie prime fresche da consumare velocemente.
  • Sbizzarrirsi a provare nuove ricette light, che prevedano magari l’uso di ingredienti e materie prime nuove, e servirli come fossero opere d’arte da ammirare. Utile lasciarsi ispirare anche dalle suggestioni e dai colori delle cucine esotiche o dalle ricette light di altre zone d’Italia, da far sperimentare anche alla famiglia e agli amici, perché mangiare in compagnia rende tutto più appetitoso.
  • Usare tutti i sensi per lavorare le materie prime e i composti che si creano, ad eccezione del gusto. Annusare, palpare, osservare… Colmarsi di queste belle sensazioni anticipatorie del piacere del palato, ma procrastinare l’assaggio agli ultimi istanti. Farlo proprio come fosse una sfida con se stessi!
  • Imparare a combinare bene le sostanze nutritive: pur nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, non associare carboidrati tra di loro (ad esempio pasta e patate), gli amidi con le proteine o le proteine tra di loro (ad esempio carne e formaggio o carne e legumi o patate).
  • Preferire tutto ciò che è integrale, perché a livello intestinale riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri e aiuta a dimagrire. Pasta, pane, biscotti, riso: tutto “nero”!
  • Un giorno alla settimana (valido per un pasto) concedersi un piatto calorico che sia un proprio cavallo di battaglia. Ma una sola porzione! E’ anche uno dei metodi per non far fallire le diete dimagranti.
  • Specializzarsi nei piatti unici composti, che prevedono piccole porzioni di cibi diversi ben combinati. In questo modo sarà possibile mettere alla prova la propria abilità ma il risultato sarà poco calorico.
  • Cucinare tutto con le verdure, crude o cotte, meglio se di stagione. Imparare tante ricette a base di ortaggi e sperimentarle. Attenzione, però, a non annegarle in condimenti molto grassi come burro, besciamelle, formaggi filanti e panna.
  • Bere tantissima acqua. Mentre si è impegnati ai fornelli e la tentazione di assaggiare cresce, prendere un bel bicchiere d’acqua, spremerci dentro un po’ di limone e berlo è un ottimo escamotage per far sparire il languorino.
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